751 – Casa d'abitazione

Settecentenaria

Prima le epidemie di peste, poi la scoperta dell’America e dopo l’invenzione della fotografia… Nei suoi quasi settecento anni d’esistenza ne ha viste e sentite di cose questa casa! È l’edificio più antico del Museo e una delle costruzioni lignee più vetuste in assoluto della Svizzera. L’analisi degli anelli di crescita annuale (dendrocronologia) indica che il legname della casa sita in Piazza della Landsgemeinde di Svitto fu abbattuto attorno al 1330.

Un’importante caratteristica

Oltre alla sua età, la costruzione del 1336 non presentava nulla di speciale. La struttura a castello con due vani in profondità (soggiorno e cucina) è sormontata da un tetto appiattito (Tätschdach) ed è affiancata da ballatoi coperti sui lati di gronda. Tutto normale, insomma. Un tratto particolarmente importante è invece dato da un dettaglio costruttivo comune negli edifici bassomedievali della Svizzera centrale, ossia le tavole dei pavimenti che sporgono dalle facciate. Una peculiarità ormai molto rara sopravvissuta per quasi sette secoli. Gli occupanti che si sono succeduti l’hanno via via adattata alle loro necessità. Verso il 1400, fu installata una stufa, mentre le finestre più grandi risalgono a dopo il 1700. Si vedono comunque ancora le più piccole finestre originali.

Condizioni di vita spartane

L’aspetto del focolare originario rimane misterioso, mentre è stato possibile rilevare la presenza di una finestrella in una delle camere, dalla quale poteva penetrare ben poca luce. Ci si può facilmente immaginare quanto spartane fossero le condizioni abitative di quasi settecento anni or sono. Le aperture del soggiorno erano otturate durante l’inverno con assi e pezzi di stoffa, all’occorrenza anche con pelli e vesciche di animali che lasciano filtrare un po’ di luce.

Il rimontaggio di questa casa al Ballenberg propone per quanto possibile lo stato del 1400. Di conseguenza, si è rinunciato ad arredarla sia perché mancano i pezzi originali sia perché fanno difetto le conoscenze in materia.

Precauzioni igieniche

Nella parete occidentale del soggiorno, si vede un minuscolo pertugio quadrato. Secondo le ricerche effettuate, è stato usato a suo tempo come orinatoio, forse per facilitare la minzione a una persona malata che non aveva le forze per uscire a espletare i propri bisogni. Interessante è pure la presenza di una seconda porta che dalla cucina dà sul ballatoio che porta al cesso a caduta libera, già esistente all’epoca di costruzione della casa. Si tratta di uno dei più antichi reperti di impianto igienico in un edificio rurale che ci illumina su un curioso aspetto della vita quotidiana medievale.